LA RESILIENZA DELLA FILIERA MECCANOTESSILE ITALIANA FRA DIGITALIZZAZIONE E SOSTENIBILITÀ

Positivi i numeri 2021 del comparto meccanotessile italiano che recupera e si assesta ai livelli pre-Covid. Ma il futuro resta ancora incerto: ai freni della pandemia (che ancora non è debellata) si sommano ora quelli connessi al conflitto russo-ucraino.

Digitalizzazione e sostenibilità, questi i capisaldi su cui le aziende del settore devono continuare a puntare. Un’indagine Rina Consulting evidenzia i plus del progetto Sustainable Technologies promosso da ACIMIT fra i propri associati

Le oggettive criticità a cui l’intero Paese ha dovuto far fronte per tutto il corso del 2021, dettate in primis da una pandemia che ha sconvolto ogni equilibrio, non hanno fermato l’industria italiana delle macchine tessili.

Decisamente positivi i dati presentati nel corso dell’Assemblea annuale di ACIMIT, l’Associazione dei Costruttori Italiani di Macchinari per l’Industria Tessile, tenutasi nel tardo pomeriggio di venerdì 1° luglio negli spazi di Villa Cavenago a Trezzo sull’Adda (MI). Nel 2021 il settore ha recuperato significativamente rispetto al 2020, attestandosi sui livelli pre-Covid.

In particolare, la produzione italiana ha espresso un valore di 2.388 milioni di euro (+35% sul 2020 e +5% sul 2019), mentre le esportazioni complessive sono state pari a 2.031 milioni di euro (+37% sul 2020 e +9% sul 2019).

I risultati non cancellano, però, gli ostacoli che le aziende devono ancora affrontare. Se si volge lo sguardo al prossimo futuro, gli orizzonti si preannunciano incerti, come sottolinea Alessandro Zucchi, presidente ACIMIT: “Il 2022 rimane un anno pieno di incognite. Il conflitto russo-ucraino e il perdurare della pandemia rischiano seriamente di ritardare l’atteso consolidamento della crescita per le imprese del settore. La difficoltà nel reperimento delle materie prime e dei componenti condiziona negativamente la completa evasione degli ordini raccolti già nel 2021. Costi energetici in aumento e una dinamica inflattiva comune a molte commodities deprimono il clima di fiducia delle aziende. Tutto ciò rende il quadro previsivo per il settore nel suo complesso negativo. Saranno soprattutto i margini di redditività a essere erosi nel prossimo futuro”.

Due i capisaldi su cui ACIMIT punta per sostenere il comparto del meccanotessile del Paese: digitalizzazione e sostenibilità.

4.0: il meccanotessile guarda al futuro
Il percorso di digital transformation ha già portato numerose realtà del settore a una rivisitazione del processo produttivo, rendendolo più efficiente e più economico. Il digitale avanza a passo deciso nella filiera del meccanotessile, dove sempre più spesso si parla, ad esempio, di Internet of things per connettere l’ecosistema aziendale, di algoritmi di machine learning applicati alla produzione, di manutenzione predittiva, di cloud per la gestione integrata dei vari reparti. Non a caso ACIMIT ha puntato con decisione sul progetto Digital Ready, con cui vengono certificate le macchine italiane che adottano un set comune di dati con lo scopo di facilitare l’integrazione con i sistemi operativi (ERP, MES, CRM…) delle aziende clienti.

Animo green
Coniugare l’efficienza produttiva e il rispetto dell’ambiente: traguardo sfidante che ACIMIT ha fatto suo e che promuove fra le associate anche attraverso il progetto Sustainable Technologies. Avviato già dal 2011 a livello associativo, il progetto evidenzia l’impegno dei costruttori italiani di macchine tessili nel campo della sostenibilità. Al centro del progetto c’è la Green Label, certificazione verde dedicata ai macchinari tessili italiani di cui evidenzia le prestazioni energetiche e ambientali. Un sigillo tutto italiano sviluppato in collaborazione con RINA, ente di certificazione internazionale.

I plus del progetto: l’indagine di Rina Consulting
L’assemblea del 1° luglio è stata l’occasione per fare il punto sul progetto Sustainable Technologies. In particolare, con la presentazione dell’indagine di Rina Consulting sull’evoluzione e sull’impatto della Green Label negli ultimi anni.
I risultati confermano l’estrema validità dell’iniziativa. Le implementazioni tecnologiche che le aziende aderenti al progetto hanno apportato ai loro macchinari si traducono in benefici in termini di impatto ambientale (riduzione delle emissioni di CO2 equivalente dei macchinari), e in vantaggi economici per gli utilizzatori delle macchine.
Qualche dato. Con riferimento all’anno 2021, è stato possibile quantificare in 204.598 ton CO2 eq. le emissioni annue evitate grazie all’implementazione delle migliorie sui macchinari. Una riduzione davvero importante che, tanto per dare un termine di paragone, corrisponde alle emissioni di anidride carbonica generate da 36.864 automobili che percorrono mediamente 35.000 km l’anno. Buone performance anche sul fronte del risparmio energetico. L’utilizzo di macchinari green labelled nel meccanotessile ha permesso una riduzione fino all’84% dei consumi.

Una tavola rotonda sul fil rouge della Green Label
L’impatto ambientale ed economico generato nei processi produttivi del meccanotessile italiano dall’utilizzo di tecnologie targate Green Label è stato il focus della tavola rotonda che ha concluso l’Assemblea ACIMIT.
Moderato da Aurora Magni (titolare del corso di Sostenibilità dei Sistemi Industriali presso la Scuola di Ingegneria LIUC), il dibattito ha coinvolto Gianluca Brenna (amministratore della Stamperia di Lipomo e Vicepresidente Sistema Moda Italia per il Welfare), Pietro Pin (consulente Benetton Group e Presidente UNI sezione tessile-abbigliamento), Giorgio Ravasio (Country manager Italia di Vivienne Westwood), oltre che il Presidente di ACIMIT Alessandro Zucchi
Unanime la voce emersa dal confronto dei relatori, chiamati a mettere a fattor comune le esperienze nei processi di transizione ecologica delle loro imprese: il futuro del meccanotessile italiano non può più prescindere da una tecnologia evoluta in grado di offrire soluzioni sostenibili dal basso impatto ambientale e, al contempo, in grado di ridurre i costi di produzione. La strada è segnata e porta diritta verso gli orizzonti dell’economia circolare.

Appuntamento a ITMA 2023
Impossibile non ricordare, infine, che sta per giungere in Italia la più importante esposizione internazionale del macchinario tessile. Dall’8 al 14 giugno 2023 Fiera-Milano Rho aprirà infatti le sue porte alla 19esima edizione di ITMA. È un appuntamento fondamentale per l’intero comparto globale. Una vetrina internazionale per tante nuove soluzioni operative. Un market place in grado di offrire ai partecipanti straordinarie possibilità di business. La partecipazione delle aziende italiane è curata da ACIMIT.

Informazioni generali sul settore delle macchine tessili italiane e ACIMIT
ACIMIT (Associazione dei Costruttori Italiani di Macchinari per l’Industria Tessile) è nata nel 1945 con l’obiettivo prioritario di promuovere l’industria meccanotessile italiana supportandone l’attività in Italia e all’estero. Senza fini di lucro, attualmente riunisce circa 180 aziende produttrici di macchine tessili, suddivise nelle diverse categorie di riferimento: filatura – tessitura – maglieria – nobilitazione – altre macchine.
ACIMIT rappresenta un settore industriale che comprende circa 300 aziende (che impiegano quasi 13.000 persone) e che produce macchinari per un valore complessivo di circa 2,4 miliardi di euro, di cui circa l’85% viene esportato. Creatività, tecnologia sostenibile, affidabilità e qualità sono le caratteristiche che hanno reso le macchine tessili italiane leader in tutto il mondo

Ufficio stampa:
Cantiere di Comunicazione | Take
Francesco Pieri – 3485591423 –
f.pieri@cantieredicomunicazione.com

Per ulteriori informazioni:
Mauro Badanelli, ACIMIT Economics-Press,
Tel: +39024693611; Email: economics-press@acimit.it